Un breve passaggio, delimitato dai muri in pietra di giardini e case, che collega via Armindo Ricci a piazza XX settembre.
Le scale, insieme all’irregolarità delle superfici, necessitano di lentezza, di un camminare adagio che favorisce la sosta e l’osservazione. Se si alza lo sguardo, a circa metà del vicolo, si può notare un’elegante loggetta in cotto, che risalta nella parete intonacata del palazzo. Un luogo caratteristico che conserva nel nome il ricordo del lavoro dell’uomo. L’antico pistrinum romano, presente si Pompei che ad Ercolano, era una specie di panificio dove al forno era collegato il mulino a pietra.
Nel tempo il termine è arrivato a designare, in modo più ampio, la macinatura a pietra. In dialetto il pestrino è il frantoio per le olive e l’aver assunto tale intitolazione lascia immaginare come nei pressi di questa stradina, probabilmente proprio su di essa, potesse affacciare un frantoio. Ricordi lontani di cui non si ha memoria diretta, ma che esprimono, con il loro nome, il fascino della tradizione.